MARVELIT

PRESENTA

 

di

Carmelo Mobilia e Carlo Monni

 

RED HULK REDEMPTION

-2° parte

 

# 47

 

 

 

Il luogo: Century City, Los Angeles

I contendenti: uno era un mostro gammairradiato di oltre due metri, ribattezzato dalla stampa come Hulk Rosso… un colosso color cremisi che devastava tutto nel raggio di miglia e miglia.

L'altro era il mutante giapponese noto come Sole Ardente, il samurai atomico, riluttante membro dei Vendicatori della Costa Ovest.

Fin dall'adolescenza, Shiro Yoshida aveva sviluppato la capacità di produrre dal proprio corpo del plasma incandescente, capacità che lo aveva reso col tempo il principale eroe del Giappone.

Per tutta la sua vita questa capacità pirocinetica, sommata alla sua ferrea formazione, basata sul Bushido, lo aveva reso un guerriero impavido... mai, durante un combattimento, aveva esitato.

Ma per la prima volta nella sua vita, Shiro Yoshida si sentiva una nullità.

Il gigante contro cui si stava battendo, in quella terra a lui straniera, era immune alle sue fiamme, rendendolo così inerme e inutile come chiunque.

Solo la sua capacità di volare gli aveva impedito di venire ucciso.

Sole Ardente evitava i colpi del mostro, ma non poteva nuocergli in alcun modo.

<Non ho paura di morire. Non l'ho mai avuta> borbottò tra sé e sé <Ma pensavo di morire combattendo, come si addice ad un vero samurai. Contro questo mostro, però, sono impotente. Mi sento inutile. Maledizione! Che morte idiota sarebbe!> imprecò.

In preda al suo rimuginare si distrasse un istante, solo un momento, ma fu abbastanza perché l’Hulk Rosso riuscisse ad afferrarlo e a lanciarlo rabbiosamente contro un’automobile.

 

DISTANZA: - 200 KM

IMPATTO TRA 60 SECONDI

 

Sole Ardente era stordito e dolorante per l'impatto solo la sua aura di calore lo aveva protetto dalle conseguenze peggiori: la testa gli girava vorticosamente, mentre il mostro scarlatto incombeva sopra di lui, grugnendo e sbuffando come un animale.

<D-Devo spostarmi, adesso...> si disse ma la vista era appannata, le membra non lo reggevano.

L'ombra di Rulk lo ricoprì interamente. Le sue braccia alzate erano una sentenza di morte.

 

DISTANZA: 0, 50 KM

IMPATTO TRA 3 ... 2... 

 

Una cometa dorata colpì Rulk in pieno petto scagliandolo lontano. Tra lui e Sole Ardente si ergeva Nova, avvolto da una nuvola di polvere.

<Stai bene, Shiro?> chiese al suo compagno.

<Hai. Sto bene... ma lui... i miei poteri...>

<Si lo so, è immune al calore. Il dottor Pym ci ha messo in guardia. Sta tranquillo, gli altri stanno per arrivare. Adesso lascia fare a me.> così dicendo, il giovane razzo umano si avventò su Rulk.

La sua velocità e la sua forza erano un’ottima combinazione: riusciva a colpire ripetutamente il suo avversario senza che questi potesse colpire lui anche una sola volta, ma neppure i suoi poteri erano abbastanza per nuocergli.

Seppur di un altro colore, questo Hulk Rosso pareva forte quanto quello verde, e neppure Dei come Thor o Ercole erano riusciti a sopraffarlo dal punto di vista fisico.

La storia voleva che proprio per fermalo era occorso che si formassero i Vendicatori.

Questo però non fece esitare il ragazzo dall'elmo dorato, che continuò a battersi al meglio delle sue possibilità.

Anche nel suo caso, l'aiuto arrivò dall'alto: come poco prima, qualcosa colpì improvvisamente Rulk, stavolta alle spalle.

<Serve una mano?> disse Namorita.

<Sei la benvenuta... ma sta attenta, Rossopomodoro è cazzuto quanto il vecchio pelleverde.>

<Non m'impressiona. Dai, mostriamo a questi Vendicatori lo stile dei New Warriors!> disse l'atlantidea.

I due attaccarono all'unisono, mostrando un affiatamento eccezionale.

Sole Ardente non potè che ammirarli impotente, imprecando per la sua inutilità.

 

Lancaster, Contea di Los Angeles.

 

Lancaster era una piccola città nella parte settentrionale della Contea di Los Angeles nell’Antelope Valley nota a molti perché la sua Chiesa dei Due Pini era apparsa in diversi film di Quentin Tarantino incluso “Kill Bill”. A Lancaster si trovava anche la sede distaccata di alcune agenzie federali presenti nella Contea, tra queste c’era anche l’F.B.S.A. il cui compito era occuparsi dei problemi che coinvolgessero superumani.

Gli agenti della cosiddetta Squadra Gamma, una speciale task force creata appositamente per affrontare Hulk e gli altri superumani creati dai raggi gamma, si stavano acclimatando nella loro nuova sede operativa quando la loro attenzione fu attratta dal telegiornale dove una reporter bionda stava dicendo:

<<… si tratta dello stesso Hulk Rosso e che qualche mese fa ha lasciato una scia di distruzione nella Contea di Orange. In quell’occasione intervennero i Vendicatori a fermarlo[1] ma stavolta pare che due dei loro membri più potenti facciano fatica a tenerlo a bada.>>

<Cosa fate lì imbambolati?> disse una voce stentorea <Prendete l’equipaggiamento e muovete il sedere. Questo è pane per i nostri denti.>

Molte cose si potevano dire dell’Agente Speciale Supervisore Victoria Hand e non tutte erano piacevoli, ma non che non avesse le idee chiare quando si doveva passare all’azione.

Pochi minuti dopo uno speciale furgone blindato lasciava Lancaster diretto a tutta velocità verso Los Angeles.

 

 

Confine tra il Nevada e la California.

 

Qualcosa passò il confine a velocità così elevata che i due agenti motociclisti della California Highway Patrol non riuscirono nemmeno a distinguere cosa fosse.

<Cos’era quel… proiettile?> chiese uno.

<Non ne ho idea. Sembrava un razzo. Forse era una di quelle auto che usano per i record di velocità nel deserto.> rispose l’altro.

<Dovremmo inseguirla. Ha infranto almeno una mezza dozzina di norme stradali.>

<A quella velocità a quest’ora è già a Los Angeles. Possiamo solo segnalare la cosa ai colleghi di laggiù.>

A diverse miglia di distanza Leonard Samson era concentrato nella guida. Doveva arrivare a Los Angeles in tempo. Jim Wilson era di nuovo nei guai e lui l’avrebbe aiutato che lo volesse o no.

 

 

Century City, Los Angeles.

 

L’afroamericano massiccio di nome Pratt doveva ammetterlo: i suoi piani erano andati completamente a rotoli. Sperava che rapendo la giornalista Tracy Warner avrebbe potuto attirare Jim Wilson in una trappola catturandolo senza fatica ma Wilson si era mostrato prima del previsto trasformandosi nell’Hulk Rosso e scatenandosi contro di lui.

Il fisico superumano di Pratt lo aveva protetto dal rimanere ferito ma era la sola cosa positiva di tutto quel casino. L’intervento dei Vendicatori aveva complicato ancora di più le cose rendendo le sue possibilità di catturare l’Hulk Rosso sostanzialmente pari a zero. Il buon senso suggeriva di filarsela e riprovare in tempi migliori ma Pratt non era mai stato famoso per dare retta al buon senso. Decise di aspettare e vedere come si sarebbe evoluta la situazione.

Magari si sarebbe presentata un’occasione favorevole.

 

 

Century City, Los Angeles.

 

Il resto dei Vendicatori non tardò ad arrivare.

Namorita e Nova, per quanto si battessero coraggiosamente, non potevano contenere la furia del Golia cremisi.

L'Atlantidea poi diveniva sempre più debole e disidratata a contatto col Gigante di rubino, in quanto questi più s'infuriava, più emetteva calore.

<Ok Vendicatori, sapevamo che prima o poi l'avremmo rincontrato: sta a noi ora.> gridò Calabrone.

Ognuno attaccò con la propria specialità; U.S.Agent faceva da bersaglio, lo evitava grazie alla sua agilità e colpiva con lo scudo, ma la cosa aveva come unico risultato quello di irritare Rulk.

Namorita era ormai allo stremo, Nova la prese con se e andò alla ricerca di un idrante per farla riprendere.

<Pensateci voi adesso, io torno subito.> disse il razzo umano al resto della squadra.

<Usare la mia gemma solare non sortirebbe alcun effetto> notò la Visione <Quindi opterei per un approccio più classico.> si avvicinò al colosso abbassando la propria intensità, rendendosi intangibile e evitando così i pugni di Rulk, poi inserì la propria mano all'interno del suo torace e la solidificò parzialmente.

Con questa mossa Visione solitamente riusciva ad avere la meglio sui suoi avversari, in quanto questi cadevano a terra privi di sensi, ma le cose questa volta andarono diversamente: all'interno del corpo di Rulk c'erano le stesse temperature di un altoforno.

La mano della Visione pertanto ne uscì completamente fusa, ed entrambi i contendenti urlarono di dolore.

<VISIONE!> gridò Calabrone avvicinandosi al suo vecchio amico.

<E' … diverso dall'altro Hulk. Io... non credevo arrivasse a toccare temperature simili. Il livello di radiazioni è completamente differente da ogni gammairradiato affrontato finora.> notò il sintezoide.

<Da quanto ci hanno rivelato quelli del Pantheon[2] non ha solo il sangue di Bruce Banner in corpo, ma anche altre sostanze che, secondo le mie ipotesi, ne hanno sballato i poteri.> osservò Hank Pym.

L'attacco della Visione era comunque riuscito a ferire Rulk, che si toccava il petto dal dolore.

<Sta barcollando! Dobbiamo approfittarne. Ora io...>

<Tu niente, U.S.Agent> intervenne She-Hulk <Dopo tutti questi anni ancora non avete imparato la lezione? Dentro un Hulk che spacca c'è un Bruce Banner che soffre, e va aiutato e compreso, non combattuto!>

<Sta attenta verdolina... ci siamo già passati, e non è una creatura con cui puoi ragionare.> le fece notare U.S.Agent.

<Non smetterò mai di tentare, Agent.> disse Jennifer, risoluta.

La statuaria Vendicatrice si avvicinò cautamente a Rulk.

<Ciao... scusa per il trambusto. Forse ti ricordi di me... ci siamo conosciuti in Nevada. Sono Jennifer.> gli disse, in modo calmo e gentile.

Rulk, pur digrignando i denti e assumendo un atteggiamento minaccioso, sembrava volerla ascoltare.

<Senti, lo so come ti senti... hai paura e pensi che tutti vogliano farti del male, ma non è così. Loro sono più spaventati di te. Tu hai paura, loro hanno paura, e guarda cosa succede... io non sono tua nemica. Al contrario, voglio essere tua amica.>

<Amica di ... Rulk?> chiese il mostro.

Jennifer sorrise materna e gli tese una mano.

Tutti gli altri Vendicatori stavano ad osservare in silenzio.

Sembrava che la cosa stesse funzionando, ma arrivando a velocità supersonica, Nova colpì alle spalle Rulk.

<NOVA, NO!> gridarono tutti.

<Sta lontano dalla mia amica, mostro!> gridò il Razzo Umano, ignaro di quanto stesse accadendo.

<Rider, sei un idiota!> gridò severamente U.S.Agent.

Rulk urlò furioso.

<ERA UN INGANNO, UN TRUCCO! NESSUNO E' AMICO DI RULK, NESSUNO!>

Sollevò di peso un camion lì vicino e lo scagliò contro i Vendicatori:

Pym si ridusse alle dimensioni di un calabrone e volò via, Visione divenne intangibile e U.S.Agent si gettò di lato, protetto dal suo scudo.

She-Hulk e Nova invece subirono le conseguenze dell'impatto, ritrovandosi tra le lamiere privi di sensi.

Sole Ardente fu il primo a soccorrerli.

<Respirano ancora... sembra non abbiano nulla di rotto, ma sono a terra!> disse.

<Dannazione! I nostri pesi massimi sono K.O. Non ci resta che improvvisare.>

<Visione, so che sei ferito, ma sei l'unico che può resistergli. Voglio che...>

Ma Hank Pym non terminò la frase perché, improvvisamente, alla velocità di un proiettile, una misteriosa auto rossa si intromise tra i Vendicatori e il loro nemico.

Dal veloce mezzo scese Leonard Samson, lo psichiatra superumano e si rivolse a Rulk:

<Sono io, Jim, Len Samson, non ti ricordi? Sono tuo amico.>

<Len… amico di Rulk.> lo riconobbe il gigante.

<Sì e sono qui per aiutarti come ho sempre fatto. Sono dalla tua parte, sempre. Smetti di combattere e torna a casa con me.>

<Casa… il Monte… Rulk stava bene lì.>

<Sembra che ci stia riuscendo.> commentò Sole Ardente.

<Shh!> gli intimò Calabrone.

L’Hulk Rosso sembrava essersi calmato. Doc Samson allungò la mano aperta verso di lui che fece altrettanto ma proprio in quel momento una scarica di energia lo colpì alle spalle.

<No maledizione! Di nuovo!> imprecò U.S.Agent.

Rulk barcollò, sembrava che stesse per cadere ma si riprese e con un grido spaventoso si girò nella direzione da cui è arrivato il colpo.

Davanti a lui c’era la Squadra Gamma del F.B.S.A. con Victoria Hand in prima linea.

<Tu!> ruggì l’Hulk Rosso <Rulk ti conosce, sei sua nemica, vuoi ucciderlo ma ora lui uccide te e tutti gli altri!>

<Jim, aspetta!> esclamò Samson afferrando il Gigante di Rubino per un braccio ma lui si liberò con facilità sferrandogli un manrovescio che avrebbe staccato la testa ad un essere umano normale. Samson finì disteso a terra esanime.

<D'accordo squadra Gamma, all'attacco!> ordinò la comandante Victoria Hand.

Gli agenti speciali Lewis, Verdugo, Jackson e Vries non si fecero pregare e aprirono il fuoco contro Rulk, che sembrava patire i colpi delle loro armi.

<Maledizione, fermatevi!> gridò Hank Pym, ma nessuno gli diede ascolto.

La Visione rendendosi quasi invisibile attraversò la linea di fuoco incolume e si avvicinò alla Hand.

<Dica hai suoi uomini di cessare il fuoco, comandante.> disse <Il dottor Samson era riuscito a calmarlo... e anche la nostra compagna She Hulk ce l'aveva quasi fatta. Non è una creatura priva d'intelletto, possiamo tentare di ragionarci.>

Rulk però era scatenato, la sua rabbia era montata tanto che le armi delle squadra gamma perdevano d'efficacia col passare dei minuti.

Rulk infilò le dita delle mani nell'asfalto, sollevò due enormi blocchi di roccia e li fece cozzare tra loro.

Ne fuoriuscì una pioggia di detriti che come proiettili letali viaggiavano in direzione della squadra Gamma. Fortunatamente per loro i Vendicatori si erano messi dinnanzi a loro.

<Vendicatori, proteggeteli!> ordinò Pym diventando un gigante e facendo da scudo con il corpo.

Visione aumento la propria densità rendendosi più duro del diamante, proteggendo la Hand.

U.S.Agent ovviamente alzò il suo scudo, e Sole Ardente usò i suoi poteri per fondere i pezzi di roccia.

<E ci tocca pure proteggere questi idioti..> esclamò il giapponese.

<Sono agenti federali, stanno solo svolgendo il loro compito!> lo riprese U.S.Agent <Ma capisco cosa vuoi dire... ci hanno davvero complicato le cose, qui!>

Rulk riprese ad attaccarli e i due team all'unisono provarono a contrastarlo.

Era il caos più totale, e in mezzo ad esso, il criminale Pratt ne approfittò per tornare al suo piano originale.

Impegnati com’erano a combattere Rulk né i Vendicatori né la Squadra Gamma stavano badando a lui e del resto nemmeno sapevano chi fosse. Solo Samson avrebbe potuto smascherarlo ma in questo momento era fuori combattimento. Si trattava solo di ritrovare la Warner ma una volta tanto Pratt fu aiutato dalla fortuna. La donna era rimasta in zona e stava riprendendo lo scontro con il suo cellulare. Giornalista fino in fondo, pensò il massiccio afroamericano con un sogghigno.

Intenta a registrare tutto ed anche preoccupata per Jim Wilson, Tracy non si accorse dell’arrivo di Pratt finché non fu troppo tardi e si sentì serrare la gola dalla sua mano destra.

<Non faccia resistenza Miss Warner.> le sussurrò lui <Non ho intenzione di ucciderla ma se prova a fare qualche scherzo sarò costretto a spezzare il suo bel collo come un fuscello.

<Cosa… vuole da me?>

<Quello che volevo anche prima: che mi faccia da esca per catturare il nostro amico rosso..>

<Non ce la farà.>

<Chissà? Intanto dobbiamo allontanarci da qui in fretta e so già come.>

Pratt prese Tracy per un polso e la costrinse a seguirlo verso l’auto lasciata incustodita da Doc Samson.

<Roba del Pantheon.> borbottò <Ottima per quello che mi serve.>

Tracy gridò:

<Aiuto! Aiuto!>

Rulk la udì e voltò la testa in direzione della sua voce facendo in tempo a vederla spingere dentro l’auto di Samson.

<Uomo cattivo ha rapito ragazza amica di Hulk Rosso!> esclamò con rabbia.

Non esitò un solo istante: lasciò perdere la battaglia e spiccò un salto verso Pratt.

Troppo tardi: l’ex agente federale si era già messo al volante ed aveva lanciato l’auto al massimo della sua stupefacente velocità.  Il Gigante di Rubino non si dette per vinto e le balzò subito dietro deciso a salvare la sua amica a qualunque costo.

Rulk se n'era andato e tutti i presenti non poterono che tirare un sospiro di sollievo.

<Siete sette completi imbecilli!> gridò Sole Ardente in direzione della squadra Gamma <Tutto questo macello è colpa vostra!>

<Ti ho già detto di piantarla, Sole Ardente! Lavorano per il governo, e stavano solo eseguendo gli ordini!> ribadì U.S.Agent.

<Eh, bel lavoro hanno fatto! Dovevano lasciare che ce ne occupassimo noi!>

<BASTA COSÌ!> intervenne Calabrone <Non è il momento di discutere questi dettagli... anche se comprendo benissimo il tuo stato d'animo, Shiro. Ma c'è una ragazza da salvare, e possiamo occuparcene solo noi.>

<I nostri compagni si stanno riprendendo.> disse Visione.

<E lo stesso il dottor Samson...> notò la Hand.

<Uh... dov'è andato Jim?> chiese She-Hulk.

<Ti ragguaglierò dopo. Adesso recuperiamo Namorita e andiamo al Quinjet ma prima...  Nova, stai bene?>

<Si, dottor Pym. Ho solo la testa di svariate taglie più grandi, ma per fortuna con il casco non si nota.>

<Ce la fai a volare?>

<Sempre.>

<Bene. Voglio che vai in quella direzione> disse, indicandogli la strada presa da Pratt <Lungo il tragitto troverai una strana auto rossa. Il nostro amico rosso le sta alle costole. Voglio che li raggiungi e ci comunichi le coordinate. Pensi di farcela?>

<Lo consideri fatto.> disse Nova, e in un istante fu in volo all'inseguimento.

<Voglio venire con voi.> disse Doc Samson.

<E' il benvenuto.> disse Pym, stringendogli la mano.

<Un momento!> intervenne Victoria Hand <Non crederete di tagliarci fuori? La mia squadra è stata costituita apposta per occuparsi dell’Hulk Rosso e di quelli come lui.>

<Già e non avete fatto una gran figura contro i gammairradiati del Capo qualche settimana fa.>[3] ribatté She-Hulk -Se non ci fosse stato mio cugino a salvarvi il sedere…>

<Basta così!> ribatte la Hand <Ce ne occuperemo noi. È tutto.>

<Ehm, mi scusi, comandante ma temo che non si possa fare.> intervenne Valerie Jessup, scienziata del team. Indicò il loro furgone chiaramente semidistrutto.

<Vi offrirei volentieri un passaggio…> disse Calabrone con un sorrisetto <… ma temo che nel nostro quinjet non ci sia posto per tutti. Non si preoccupi. Penseremo noi a catturare Rulk ed a salvare l’ostaggio che, ne sono certo, è anche la sua preoccupazione, Agente Speciale Supervisore Hand.>

Se Victoria Hand aveva colto l’ironia nelle parole di Hank Pym non lo dette a vedere.

<Potrei requisire il vostro aereo.> disse <Ho l’autorità per poterlo fare.>

<No che non ce l’ha.> intervenne She-Hulk <I Vendicatori sono un’agenzia delle Nazioni Unite e le loro sedi ed i loro mezzi godono del privilegio dell’extraterritorialità.>

<Ci lasci fare il nostro lavoro, Miss Hand.> disse con voce ferma U.S.Agent <Le garantisco che lo porteremo a termine, Ora ci scusi ma c’èuna donna in pericolo e non è il caso di perdere altro tempo.>

La Hand stava per replicare ma poi strinse le labbra e decise di tacere.

 

Poco distante Doc Samson stava parlando con una sua vecchia conoscenza: l’Agente Speciale Sandra Verdugo.

<E così ci ritroviamo un’altra volta dopo uno sconto con l’Hulk Rosso.>

<Ma stavolta è andata meglio.> replicò lei <Niente morti.>

<A proposito dei quali, credevo che lo fosse anche Pratt. Non ne era rimasto molto dopo l’ultima volta.>

<È decisamente duro da uccidere. Sta attento con lui.>

<Ti preoccupi per me? Credevo che non ti importasse di niente e di nessuno.>

<Sono tante le cose che non sai di me, Len.>

In quel momento arrivò Victoria Hand che si rivolse a Verdugo ignorando palesemente Samson.

<Ce ne andiamo.> le disse < La sede di Los Angeles ci manderà un mezzo per tornare a Lancaster quindi muoviti.>

<Ogni tuo desiderio è un ordine per me, tesoro.> ribatté con un sorrisetto insolente Sandra <O era il contrario?>

Prima di andarsene Sandra Verdugo fece l’occhiolino a Samson poi gli voltò le spalle e si allontanò ancheggiando platealmente. Samson rimase a guardarla mentre mille domande gli passavano per il cervello.

<Ehi Samson.> gli si rivolse She-Hulk <Posso capire che il sedere dell’Agente Verdugo ti abbia incantato ma se vuoi davvero venire con noi, è meglio che ti dai una mossa.>

<Arrivo.> replico Samson.

I misteri di Sandra Verdugo avrebbero dovuto aspettare ancora.

 

 

Deserto di Mohave.

 

L’auto aveva deviato dall’Interstate 15 ed ora correva nel deserto a folle velocità sollevando la sabbia rovente al suo passaggio. Come rivelava la sua forma era uno speciale veicolo transonico capace di raggiungere la velocità di 1200 km all’ora.

Se l’avesse tenuta alla massima velocità l’uomo di nome Pratt avrebbe raggiunto Las Vegas in poco più di venti minuti e nessun altro veicolo terrestre avrebbe potuto raggiungerlo in tempo. Tuttavia Pratt voleva essere raggiunto da un particolare inseguitore e così non stava aveva rallentato quanto bastava. Se avesse raggiunto un certo punto del deserto sarebbe stato lui il cacciatore e non la preda.

Purtroppo per lui, il suo piano aveva funzionato anche troppo bene e se ne accorse quando una massa di muscoli rossi atterrò di colpo davanti alla sua auto. Alla velocità con cui stava andando Pratt non sarebbe mai riuscito ad evitare l’impatto. La sola cosa che riuscì a fare fu sterzare bruscamente a destra. L’auto fece un testacoda e si bloccò.

Con abbastanza tempo a disposizione Pratt sarebbe probabilmente riuscito a capire come farla ripartire ma il tempo era proprio quello che gli mancava. A quanto pareva, era ancora una volta costretto ad affrontare l’Hulk Rosso prima del previsto. Peccato, ma forse avrebbe ancora potuto volgere la situazione a suo vantaggio.

Fece un grosso sospiro e scese dall’auto senza curarsi di accertarsi delle condizioni di Tracy Warner, ormai non gli era più di nessuna utilità.

Aveva appena fatto un paio di passi che fu raggiunto da un potente diretto al mento che lo fece letteralmente volare a parecchi metri di distanza. Rulk non lo degnò di uno sguardo e si affrettò ad aiutare Tracy Warner a scendere dall’auto.

<Amica di Rulk sta bene?> chiese.

<Io… sì…> balbettò Tracy <Sono solo un po’ stordita e… ATTENTO!>

L’avvertimento giunse troppo tardi e stavolta fu Hulk a fare un breve volo a causa di un diretto alla mascella vibrato con una forza quasi pari alla sua.

 

 

Poco distante.

 

Nova aveva inseguito sia l’Hulk Rosso che l’auto di Samson rubata da Pratt. Dall’alto aveva assistito agli ultimi eventi ed ora si stava chiedendo se intervenire o restare a guardare mentre Rulk e Pratt se le davano di santa ragione.

Ci mise poco a decidere: il suo primo dovere non solo come Vendicatore ma anche come membro dei Nova Corps era proteggere i civili. Atterrò accanto a Tracy Warner e le disse:

<Non si preoccupi, Miss. Ci penso io a portarla al sicuro.>

<Ma… loro?> replicò Tracy <Tu sei un Vendicatore. Quell’uomo…Pratt… vuole rapire Jim per qualche scopo sinistro. Non puoi permetterglielo.>

<Da quel che vedo non gli sarebbe comunque tanto facile riuscirci. Ad ogni modo stanno arrivando i rinforzi.>

Durante l inseguimento Nova era rimasto in contatto via radio con il resto Vendicatori e proprio allora udì la voce di Calabrone nel suo casco:

<<Stiamo arrivando. Come sta andando?>>

<Ho recuperato l’ostaggio ma il nostro amicone rosso si sta picchiando con quel nero e pare incredibile ma lui gli sta tenendo testa.>

<<Jennifer ha già avuto a che fare con quel Pratt[4] e ci ha informati su di lui. È un superumano con il potere di adattarsi e sopravvivere a qualunque situazione. In questo momento è forte almeno quanto Rulk e probabilmente è immune alle sue radiazioni. Se tu provassi ad attaccarlo frontalmente…>>

<Capito. Me ne starò buono in attesa della cavalleria.>

<Con chi stai parlando?> gli chiese Tracy.

Un attimo dopo ebbe la sua risposta: il quinjet dei Vendicatori stava atterrando.

 

 

Pochi Minuti prima.

 

All’Inizio Rulk era rimasto stupito dal fatto che il colpo di Pratt gli avesse fatto male poi allo stupore era subentrata la rabbia. Si era scagliato contro il massiccio afroamericano ed aveva cominciato a tempestarlo di pugni ma con sua sorpresa Pratt li aveva assorbiti restando in piedi.

<Cosa c’è ragazzone?> lo canzonò Pratt <Avevi scordato quanto sono duro da abbattere? Vediamo se per te è lo stesso.>

Gli sferrò un micidiale uppercut… micidiale per chiunque altro ma Rulk si limitò a barcollare nei suoi occhi apparve una specie di scintillio e con un grido si gettò di nuovo sul suo avversario.

La sua rabbia a lungo repressa aveva preso il sopravvento ed ora non era nemmeno più in grado di parlare. I suoi pugni si fecero sempre più forti mentre intorno a lui l’aria diventava sempre più calda. Pratt cominciò a temere che perfino i suoi poteri di adattamento potessero essere arrivati al limite e non potessero più aiutarlo.

 

 

Deserto del Mohave, adesso.

 

Il quinjet era atterrato in maniera impeccabile ed i Vendicatori assieme a Doc Samson erano scesi. Namorita ora indossava una tuta speciale che la manteneva idratata anche nel calore del deserto.[5]

<Ottimo lavoro, ragazzo.> disse U.S.Agent rivolto a Nova <Hai protetto l’ostaggio fino al nostro arrivo allontanandolo dal campo di battaglia.>

<Preferirei che non mi chiamassi ragazzo.> ribattè lui.

Agent lo ignorò e si rivolse a Tracy Warner:

<Le consiglio di rifugiarsi nel quinjet, Miss. Qui la situazione si va facendo incandescente.>

<Ottima scelta di parole.> intervenne Visione <Guardate!>

Dal punto in cui Rulk e Pratt stavano combattendo emanava una luminosità rossastra che diventava sempre più intensa.

<Jim!> urlò Samson lanciandosi in avanti <Devo…>

<Non glielo consiglio, Dottore.> intervenne Visione <Guardi!>

Rulk e Pratt erano quasi completamente avvolti da un’aura luminosa che rendeva quasi impossibile distinguerli l’uno dall’altro. Il calore più intenso del normale era ormai percepibile anche da quella distanza.

<Amici…> intervenne Nova con voce preoccupata <Stando ai rilevatori del mio casco la radioattività emanata da Rulk sta aumentando in maniera esponenziale.>

Aveva appena finito di dirlo che il suo casco si richiuse ermeticamente coprendo anche la parte inferiore del volto.

Calabrone si era ridotto alle dimensioni di insetto ed aveva provato a volare verso i due contendenti ma aveva dovuto rinunciare a causa dell’insopportabile calore.

Tornò ad altezza normale e disse ad alta voce quello che tutti avevano già capito ma non osavano esprimere:

<Sta raggiungendo la massa critica!>

L’avvertimento era ormai tardivo: non c’era più tempo perché nessuno dei presenti che non erano in grado di sopravvivere ad un’esplosione nucleare trovasse un rifugio.

La luce che avvolgeva i due combattenti divenne intollerabile.

Per qualche secondo fu impossibile vedere alcunché. Calabrone udì una specie di schiocco, poi più nulla.

Quando la luce si dissipò l’area dove prima c’erano l’Hulk Rosso e Pratt era diventata di vetro e loro erano scomparsi.

<Non c’è traccia di radiazioni per miglia.> disse Nova grazie agli strumenti del suo casco di Centurione Nova Primo.

<Decisamente anomalo.> commentò Visione.

<Già> confermò Calabrone <Non sono un fisico nucleare e non sono certo di aver capito cos’è successo ma azzarderei che invece di un’esplosione abbiamo avuto un’implosione.>

<E loro?> chiese Tracy Warner <Si sono disintegrati?>

<Mi piacerebbe sperarlo per Pratt…> intervenne She-Hulk <Ma Rulk… lui... vorrei tanto poterlo aiutare.>

<So benissimo come ti senti, Jen. E' anche il mio desiderio. Quel ragazzo... Dio solo sa quello che sta patendo. Ho passato gran parte della mia vita a cercare di aiutare Bruce Banner, e non ci sono sempre riuscito. Non voglio perdere anche quel ragazzo.> intervenne Doc Samson.

Sole Ardente invece si sentiva sollevato all'idea che quell'essere fosse sparito per sempre.

Shiro veniva da un paese che aveva vissuto sulla propria pelle l'incubo della bomba atomica, e sapere che c'era in giro un mostro in grado di scatenare quella potenza non lo faceva stare bene.

<Beh, aspettate a darli per spacciati.> disse U.S.Agent. <A quelli come noi accadono le cose più strane, quindi, chissà? Forse un giorno li rivedremo.>

Lo speravano davvero. Almeno per quel che riguardava Rulk.

In qualche modo sentivano che la sua storia non era ancora finita.

<Dottor Samson, anni fa le proposi di unirsi ai Vendicatori.> disse la Visione <Sarei disposto a rinnovare quell'invito.>

<Ricordo perfettamente, ed è stato difficile declinare... ma oggi come allora devo farlo. La mia priorità al momento è aiutare Jim Wilson.>

<E la cosa le fa onore, ma vede... qui non siamo a New York. Non possiamo contare su molti aiuti della comunità superumana, da questa parte delle montagne rocciose. Persone competenti come lei ci servono come il pane. Dunque, le chiedo di rimanere in contatto... come consulente, diciamo. Lo abbiamo proposto anche a Daimon Hellstrom.[6] Ci farebbe un favore.>

<In questo caso accetto, dottor Pym.> rispose Leonard, stringendogli la mano.

<Jennifer, va tutto bene?> domandò Namorita.

<Si... cioè, sto bene ma... pensavo a lui. A Jim. Vorrei che sapesse che non è solo, potergli essere di conforto...> si mise a sospirare, guardando l'orizzonte.

<Dovunque tu sia, Jim…> sussurrò <Buona fortuna. >

 

 

EPILOGO

 

 

Da qualche parte negli Stati Uniti.

 

Il ragazzo afroamericano camminava sul bordo della strada con la testa bassa.

Faceva l'autostop, incurante del freddo.

Un furgone lo avvicinò.

<Non sta bene che un fratello vada in giro da solo, specie con questo tempaccio. Dove sei diretto, figliolo?> chiese l'autista di colore.

<Ovunque. Qualunque posto andrà bene.> rispose il ragazzo.

Non era ben sicuro di dove stesse andando ma non aveva molta importanza, perché in realtà non aveva nessun posto dove andare. La sua vita era diventata una lunga fuga senza fine.

 

 

Da qualche altra parte.

 

L’afroamericano calvo e massiccio i cui occhi erano nascosti da occhiali a specchio era alla guida di una Ford scura. Sul cruscotto c’era uno strano apparecchio che emetteva un ronzio costante

“Ancora nulla.” rifletté l’uomo osservandolo “Ma non importa: sono un uomo paziente ed ostinato.  Prima o poi ritroverò le tue tracce, ragazzone rosso, ed allora regoleremo i nostri conti.”

Le sue labbra si stirarono in un sorriso cattivo.

 

 

FINE?

 

 

NOTE DEGLI AUTORI

 

 

            Poco da dire in realtà ma ci teniamo a dire che:

1)     L’epilogo è ovviamente ispirato ai classici finali della serie televisiva di Hulk degli anni 70 che ricordiamo tutti con nostalgia vero?

2)     L’Agente Speciale Sandra Verdugo è stata creata da Bruce Jones & John Romita Jr su Incredible Hulk Vol. 2°#36 datato marzo 2002.

3)     L’Agente Speciale Valerie Jessup è stata creata da Robert Rodi & John Higgins su Identity Disc #1 datato agosto 2004 ed ha un segreto di cui forse un giorno parleremo.

4)     Rivedremo ancora l’Hulk Rosso, Pratt e Doc Samson? E chi può saperlo?  Ma noi crediamo di sì. -_^

Nel prossimo episodio:.. E se vi dicessimo che non la sappiamo neanche noi ci credereste? -_^

 

 

Carlo & Carmelo

 



[1] Negli episodi #26 e 27.

[2] Nel numero 35

[3] Su Hulk MIT #42/46.

[4] Su Hulk MIT #38/41.

[5] In pratica la versione femminile del costume azzurro usato per lo stesso scopo da Namor per qualche tempo.

[6] Nel numero 39.